Dopo aver analizzato nel dettaglio i compiti dei soggetti coinvolti dalla normativa sugli adeguati assetti ci si focalizzerà ora sulle tipologie di analisi richieste, in particolare sugli ambiti quantitativi, qualitativi e d’impatto sociale e ambientale.

Per monitorare l’efficienza e assicurare la continuità aziendale sono necessari tre parametri analitici.

Analisi quantitative

Si tratta in primo luogo delle analisi dei dati di bilancio e delle situazioni contabili trimestrali e mensili in funzione dei parametri del settore di appartenenza dell’impresa.

Rientrano in questa tipologia la solvibilità (indicata secondo il credit scoring) e la conseguente capacità di attingere a nuove forme di finanziamento.

Una corretta analisi quantitativa permette in seconda battuta la visione chiara della risposta del mercato al prodotto/servizio offerto poiché prevede la domanda in una precisa situazione e delinea l’intensità di fenomeni quali soddisfazione dei clienti e propensione a nuovi acquisti.

Una corretta strategia aziendale comparerà il valore percepito di un prodotto/servizio ai costi di produzione per definirne il prezzo che a sua volta ne indicherà successo o fallimento.

Le analisi qualitative sono indispensabili dunque per chiarire affidabilità e obiettività. Richiedono investimenti economici e di tempo per elaborare correttamente una mole considerevole di dati ed è per questo consigliabile richiedere la consulenza di professionisti esterni oppure formare opportunamente i propri.

Analisi qualitative

Questa categoria comprende i parametri non quantitativi che influenzano lo stato di salute dell’azienda. Per sommi capi è possibile citare il rapporto con clienti e fornitori, la validità delle certificazioni ottenute e il grado di pertinenza rispetto all’orientamento dell’impresa, la gestione delle risorse umane e del ciclo produttivo, il benessere dei dipendenti e le strategie (laddove esistano) che permettono un posizionamento efficace rispetto ai competitor.

I fattori qualitativi (detti anche naturalistici) permettono di ottenere dati più approfonditi per certi aspetti rispetto a quelli quantitativi perché considerano opinioni, percezioni e ragioni spesso soggettive.

I vantaggi di un’accurata analisi sono molteplici se si accorpano ai quantitativi. Una gestione approssimativa o poco accorta rischia tuttavia di ottenere gli effetti opposti sviando pratiche e previsioni aziendali in direzioni sbagliate (si immagini ad esempio la pianificazione sul lancio di un nuovo prodotto che considera erroneamente il mercato di riferimento).

Fortunatamente esistono strumenti e tecniche per ottenere e interpretare i risultati, ridurre i bias (gap, deviazioni) e azzerare la successiva valanga di effetti negativi sulla continuità aziendale.

Analisi ESG

ESG, acronimo di Environmental, Social e Governance, rimandano alla capacità dell’azienda di influenzare ambiente, società e governance attraverso, ad esempio, scelte energetiche legate all’emissione di gas serra, trasparenza finanziaria e definizione di stakeholder e partner per creare portafogli di investimenti sostenibili.

Adeguati Assetti_Impatto sociale

Le analisi ESG si muovono su tre linee parallele:

  • Scoring ambientale: abbassamento dell’impatto ambientale attraverso pratiche sostenibili quali utilizzo di fonti rinnovabili e riduzione dei rifiuti.
  • Scoring sociale: miglioramento della diversità e dell’inclusione all’interno dell’azienda.
  • Scoring di governance: adozione di principi e regole amministrative sostenibili, responsabili e trasparenti.

La nostra proposta d’intervento

L’obiettivo di FMPI è assistere le aziende nello svolgimento dell’attività d’impresa. Nel caso degli adeguati assetti produce due tipologie di report con data certa:

  • Analisi di bilancio indicizzata come richiesto dalla Normativa così da ottenere i dati relativi all’andamento aziendale.
  • Report trimestrali o periodici a seconda della specifica situazione.

Le certificazioni fornite permettono ai consigli di amministrazione di ampliare la propria visione sull’andamento della società. Allo stesso tempo le banche ottengono dati utili per capire se è possibile finanziare o meno l’azienda.

Creare cultura aziendale

Fermarsi all’adempimento degli obblighi normativi riduce le opportunità fornite dagli adeguati assetti quali la formazione interna alle imprese di professionisti in grado di produrre e gestire la reportistica in modo autonomo e indipendente.

Le azioni proposte da FMPI mirano alla creazione di una cultura aziendale coerente alle dinamiche contemporanee mettendo a disposizione consulenti preparati in ambito amministrativo per fornire assistenza in temi quali:

  • Controllo di gestione dei processi: ottimizzazione dei fattori produttivi per ridurre i costi inutili
  • Creazione e analisi dei dati preventivi
  • Analisi di solvibilità e reperimento di nuovi finanziamenti: in caso di problemi con l’adeguamento agli adeguati assetti non sarà possibile richiedere nuovi finanziamenti alle banche.
  • Valutazione della sostenibilità aziendale
  • Ridurre il rischio d’impresa: nel caso degli adeguati assetti la rivalsa sul capitale personale è esteso ad ogni tipologia d’impresa S.R.L. comprese

L’incentivo degli adeguati assetti

FMPI è quindi in grado di aiutare concretamente e operativamente le imprese nell’adempimento degli obblighi normativi ma contemporaneamente si pone l’obiettivo di analizzare i dati per aiutare le aziende a sviluppare il proprio modello di business.

In quest’ottica la creazione dei report necessari per gli adeguati assetti si trasforma nel punto di partenza per valorizzare le performance e restituire un’immagine chiara e trasparente dell’azienda. Tutto ciò porterà benefici a livello di reputazione nei confronti degli investitori, migliorerà il posizionamento sul mercato e faciliterà l’accesso al credito.


Per informazioni pratiche su come intervenire a livello normativo vi invitiamo a contattarci. Per scoprire i vantaggi derivanti dagli adeguati assetti siete invitati a seguire il webinar gratuito del 23 Aprile e compilare l’apposito questionario FMPI