Le PMI in Italia definiscono largamente il tessuto produttivo, hanno un impatto rilevante sul PIL, creano nuovi posti di lavoro, incentivano la crescita economica e tutelano il Made in Italy.
Micro, piccole e medie imprese sono spesso per loro natura a conduzione familiare e il ricambio generazionale ad oggi risulta uno dei fattori di rischio maggiore alla loro sopravvivenza sul mercato.
Secondo una recente statistica di Unindustria infatti sulla totalità delle PMI, il 92% è di carattere familiare. Di esse solo il 46% ha la generazione successiva impegnata in azienda.
Ringiovanire la governance secondo alcuni rappresenta una chiave della vittoria sulle sfide del mercato moderno, intelligenza artificiale in primis.
Tematiche come transizione energetica e tecnologica risultano più comprensibili a chi è nato e cresciuto in un’attualità che le pone ai primi posti della propria lista di priorità non solo lavorative ma soprattutto personali.
Il ruolo del temporary manager
Secondo i dati dell’Osservatorio congiunto AUB (AIDAF, Unicredit e Bocconi) nei prossimi cinque anni un’impresa familiare su cinque sarà chiamata al passaggio generazionale. Di queste:
- 30% manterrà continuità aziendale nella seconda generazione
- 13% manterrà continuità aziendale nella terza generazione
Una possibile soluzione proposta da Roberto Bonomo, commercialista e delegato ai rapporti con le imprese, è la presenza in azienda di temporary manager, professionisti esperti in grado di orientare la governance in modo retto ed efficace.
Aiutare le imprese nel processo
In base ai dati raccolti appare evidente che puntare sulla tutela del sistema produttivo italiano implichi sostenere le PMI incentivandone da un lato la managerialità e contribuendo all’obiettivo attraverso specifici finanziamenti dall’altro.
Prevedere agevolazioni fiscali per l’introduzione in azienda della figura di un temporary manager consentirebbe alle imprese di avvalersi dell’esperienza e delle competenze di professionisti in grado di comprendere meglio la situazione attuale, superare le difficoltà e facilitare il ricambio generazionale.
La figura del temporary manager è da intendersi per certi versi similmente all’intelligenza artificiale. Non si tratta di un elemento nuovo in sostituzione del vecchio bensì di un elemento accessorio da affiancare al management per raggiungere nuovi traguardi sanando eventuali problemi e mancanze.
Esistono sicuramente casi in cui dopo aver percorso buona parte della strada insieme il CDA ha proposto al professionista in questione di restare in azienda in via definitiva, allargando (se così si può dire) la famiglia.
Anche quest’ultimo aspetto si muove nell’ottica vista in precedenza favorendo il mantenimento del Made in Italy attraverso la cura delle PMI.
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