L’intelligenza artificiale sta contribuendo all’innovazione aziendale sia per quanto riguarda la gestione dei processi che vengono sempre più automatizzati, sia nell’ottimizzazione dei passaggi della filiera produttiva.
Le applicazioni generative e predittive permettono di personalizzare le offerte, agire correttamente sulla sicurezza e l’analisi dei dati, migliorare la rete di gestione e distribuzione dei prodotti/servizi e incentivare la produzione con tecniche sempre più all’avanguardia.
In altre parole, l’intelligenza artificiale contribuisce enormemente alla competitività dell’impresa che è in grado di sfruttarla correttamente.
Le grandi aziende europee e i colossi internazionali sono ormai consci di questo fattore mentre le PMI italiane riscontrano alcune barriere d’ingresso che impediscono un rapido adeguamento. Tra queste sicuramente il reperimento dei fondi da dedicare alla transizione digitale e alla formazione di addetti capaci di sfruttare le potenzialità dell’AI.
Questo aspetto rischia di ampliare il divario competitivo rispetto ai concorrenti degli altri paesi.
A tal proposito è stato presentato al Senato un nuovo disegno di legge con l’obiettivo di colmare le lacune normative e operative attuali permettendo così anche alle PMI di adottare i benefici dell’AI. Le risorse proverranno dal Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione alle quali potrebbe essere aggiunto un cofinanziamento europeo.
Obiettivi e ambito di applicazione
Il disegno di legge in questione è il numero 494, presentato in Senato lo scorso 15 maggio su iniziativa del senatore Gelmetti. Analizzando i dati sulle PMI e l’intelligenza artificiale ci si è resi conto che i problemi che ne limitano l’applicazione sono soprattutto dovuti alla complessità di norme e regolamenti oltre alla litigiosa burocrazia per l’accesso ai finanziamenti. La proposta si accoda ai precedenti strumenti di politica industriale ovvero PNRR, piano Industria 4.0 e la più recente Transizione 5.0 focalizzandosi però in modo preciso sulle tecnologie riguardanti l’intelligenza artificiale a livello generativo e predittivo.
Beneficiari
I beneficiari dei nuovi finanziamenti sono le PMI con sede operativa in Italia che non hanno ancora investito in AI oppure che desiderano ottimizzare tecnologie già presenti per migliorare i processi decisionali e operativi. I settori di riferimento sono:
- Manifatturiero
- Logistico
- Agroalimentare
- Sanitario
- Turistico
Cosa copre il finanziamento
Il sostegno proposto ammette specifici interventi che riguardano ambiti tecnico/pratici:
- Acquisizione e implementazione di software basati su AI come gestionali o di business predittivo.
- Servizi di consulenza
- Formazione del personale
- Implementazione di tecnologie per il miglioramento di processi e sistemi di produzione e automazione
- Personalizzazione dei servizi tramite AI generativa
- Implementazione di sistemi di cybersecurity per la protezione dei dati aziendali
Qui il testo completo del DLL 494
La misura del finanziamento
Sul piano economico, il DDL AI prevede quattro forme di finanziamento:
- Contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili fino a un massimo di 200mila euro
- Crediti d’imposta fino al 20% delle spese per l’integrazione dell’AI nei processi aziendali
- Contributi specifici per consulenza e formazione fino a 10mila euro
- Extra premio fino al 10% indirizzato ai progetti che dimostrano efficientamento energetico e sostenibilità ambientale oltre al miglioramento tecnologico
Come si può vedere l’obiettivo del DDL AI è coinvolgere il maggior numero di imprese adattandosi quindi sia a coloro che hanno già intrapreso la strada dell’innovazione sia soprattutto alle PMI che avrebbero la volontà ma hanno riscontrato barriere bloccanti. L’ultimo punto del finanziamento infine rilancia la necessità di inserire l’aggiornamento tecnologico in un contesto più ampio che coinvolga soluzioni ESG.
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