Il bilancio di sostenibilità è uno strumento di rendicontazione (che rientra nella cosiddetta CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive del 2023) che impone alle aziende di comunicare le proprie posizioni ambientali, sociali e di governance (ESG) impegnandosi nello sviluppo di obiettivi sostenibili da affinare costantemente.

Il bilancio sociale riguarda implicazioni quali benessere del personale e condizioni lavorative dell’attività aziendale. Il bilancio di esercizio si concentra sull’aspetto economico finanziario riassumendo la situazione patrimoniale al fine di restituire un’immagine della salute aziendale utile agli investitori. Il bilancio di sostenibilità differisce dai precedenti perché si riferisce all’impegno oggettivo (e non solo etico) dell’azienda a mantenere standard di sostenibilità all’interno della propria filiera contribuendo così all’impatto globale dell’intero gruppo.

I soggetti coinvolti nella direttiva sono in fase di definizione perché molto dipende dalle specifiche contenute nel Pacchetto Omnibus presentato alla Commissione Europea i primi mesi del 2025. Tuttavia per ora sicuramente dovranno adeguarsi le aziende quotate con oltre 500 dipendenti e quelle che hanno almeno due dei seguenti punti:

  • Attivo patrimoniale superiore a 25 milioni di euro.
  • Oltre 250 dipendenti.
  • Ricavi superiori a 50 milioni di euro.

Dopo un iniziale periodo di assestamento che darà modo a tutti di prendere visione e adeguarsi alla direttiva, dal 2026 gli obblighi saranno estesi, in modalità semplificata, anche alle PMI.

Sanzioni del bilancio di sostenibilità

Come spesso accade con l’entrata in vigore di una nuova regolamentazione, la chiave di volta per garantirne l’applicazione sono le sanzioni.

Consob e MEF nel caso del mancato rispetto della compilazione del bilancio di sostenibilità prevedono multe fino a 2.500.000 euro specificando ulteriori esborsi (fino a 150.000 euro) per singoli soggetti e dipendenti con funzioni amministrative, direttive e di controllo.

I punti sono:

  • Mancato rispetto dell’obbligo di rendicontazione
  • Omissione delle informazioni sulla catena del valore
  • Mancata adozione di adeguate procedure per la redazione del bilancio

Obiettivi del bilancio di sostenibilità

I campi da attenzionare nel bilancio di sostenibilità sono governance, strategia, gestione di rischi (opportunità e impatti), metriche e obiettivi con allo scopo di fornire agli investitori informazioni per valutare rischi di investimento legati al cambiamento climatico e ad altri temi ecocompatibili oltre a garantire una maggior trasparenza sull’impatto aziendale a persone e ambiente.

Vantaggi

Indipendentemente dalle variazioni del Pacchetto Omnibus (il numero di imprese a cui è rivolto è in costante crescita ed è opinabile che coprirà la totalità nei prossimi cinque anni) ogni azienda che rediga volontariamente il bilancio di sostenibilità accede a diverse opportunità:

  • Attrattiva per gli stakeholder: la trasparenza aziendale e la vicinanza a tematiche sempre più attuali nel panorama mondiale risulta un vantaggio competitivo importante nella ricerca di partners e investitori i quali avranno a disposizione uno strumento accessorio di valutazione.
  • Ottimizzazione della supply chain e possibilità concrete di essere selezionato quale fornitore.
  • Maggior affidabilità aziendale e dei membri che partecipano.
  • Apertura a nuove fette di mercato. Sempre più spesso il consumatore si affida a prodotti/servizi (e di conseguenza alle aziende) che rispettano i suoi stessi valori soprattutto in campo di benessere del lavoratore e sostenibilità ambientale.
  • Creazione di un modello. Il bilancio di sostenibilità permette alle aziende di costruire un modello con specifiche linee guida da seguire per intraprendere un percorso cosciente che esamini le condizioni attuali a livello globale e si attivi concretamente al fine di migliorarle.
Bilancio di sostenibilità - Supply chain
Le PMI che investono in sostenibilità migliorano la competitività e riorganizzano la visione della catena di fornitura.

La sostenibilità delle filiere

Le PMI che hanno investito realmente nella green economy oscillano tra il 6% e il 19,6% con picchi tra il 20 e 40 per le grandi imprese. Questi dati fanno molto riflettere sulla capacità di risultare competitivi all’interno della sopracitata supply chain (catena di fornitura).

Il bilancio di sostenibilità si muove in questa direzione rappresentando una preziosa opportunità per le PMI italiane di avvicinarsi alle sorelle maggiori ponendosi sotto la lente di investitori, partners e stakeholder.

Sicuramente il punto di vista iniziale nei confronti della direttiva, viste anche le notevoli sanzioni, è l’imposizione. L’ennesima norma alla quale è necessario adeguarsi al costo di tempo e soldi. In verità superata la logica del semplice adempimento burocratico essa diventa l’opportunità di affrontare consapevolmente e tempestivamente la questione elaborando adeguate strategie sul medio-lungo periodo. La sostenibilità in quest’ottica si trasforma in fattore abilitante per crescere, innovare e competere.

Sostenibilità come fattore di crescita e innovazione

La credibilità aziendale è un dato difficile da decifrare perché dipende da molteplici fattori che fanno capo a variazioni del mercato e alle tendenze del consumatore. Soprattutto quest’ultimo si è fatto attento al tema della sostenibilità ambientale traducendola spesso in un’esigenza irrinunciabile per sé e le generazioni future.

Gli ostacoli per le aziende sono noti: scarsità di tempo, risorse, budget. Ad essi si aggiunge l’immaturità di alcune realtà e la poca sensibilità alla materia.

Per ora la normativa è ancora in fase di definizione quindi non è possibile valutare con chiarezza il rapporto costi/benefici ma con questo breve articolo si è cercato di spostare l’attenzione su un altro aspetto ovvero sulle opportunità implicite che il bilancio di sostenibilità è in grado di produrre nelle aziende che saranno così illuminate da scegliere di redigerlo a priori. Se infatti per gli Adeguati Assetti c’erano maggiori possibilità di accedere al credito e di approfondire temi di gestione finanziaria, in questo caso la sostenibilità diventa un fattore di crescita e innovazione: l’investimento strategico verso un reale rilancio competitivo.


Per restare sempre aggiornati sugli approfondimenti e i temi di FMPI vi invitiamo a contattarci e a seguirci su LinkedIn.