Gli articoli precedenti hanno analizzato gli adeguati assetti sotto il profilo normativo. Ora sarebbe invece interessante capire il punto di vista dell’imprenditore medio ovvero il soggetto che effettivamente deve attivarsi nei confronti del Legislatore.

Parlare di best practices, documenti e processi è semplice con le dovute competenze. Eppure, spesso il lato amministrativo è concentrato sui singoli aspetti e manca il bersaglio.

A tal proposito, ad esempio, è sbagliato (e limitato) pensare che un commercialista sia in grado di adempiere agli assetti economici e fiscali. Sarebbe come chiedere di acquistare del pane in una macelleria basandosi sul fatto che carne e prodotti da forno rientrano in categorie alimentari simili.

Adeguati Assetti_Panettiere
La Normativa degli adeguati assetti è specifica e richiede competenze particolari che non sempre si ritrovano nei canonici professionisti

Gli studi che si occupano di fiscalità e tenuta delle scritture contabili non sempre dispongono di un dipartimento di gestione. Inoltre, il commercialista rientra nell’insieme delle microimprese (piccole o medie) ed è quindi possibile che a sua volta debba riferirsi a specialisti esterni che abbiano l’adeguata percezione delle richieste.

Gli adeguati assetti sono un discorso ampio e soprattutto recente quindi le figure di riferimento vanno ricercate con attenzione. Per quanto si sforzi, un imprenditore medio difficilmente avrà chiare le sfumature normative concentrandosi piuttosto sui canonici tre punti:

  • Cosa sono gli adeguati assetti
  • Quali sono le sanzioni previste
  • Cosa succede se non mi attivo

Cosa sono gli adeguati assetti

Si è già ampiamente trattata la natura degli adeguati assetti ma in prima battuta è possibile definirli linee guida in prevenzione della crisi d’impresa che forniscono migliorie sostanziali alle aziende capaci di sfruttarle concretamente.

Il Legislatore pone molta attenzione al rischio di fallimento perché rispetto al passato ora l’intero sistema verrebbe influenzato dall’ammanco dei singoli.

Un punto di vista diverso sul fallimento

Per evitare di ripetere concetti già citati si è deciso di fare una piccola digressione sull’idea di fallimento in Italia rispetto agli altri paesi. L’esempio migliore in tal senso sono gli Stati Uniti dove esso viene previsto nel piano imprenditoriale. I manager con un fallimento nel CV suscitano interesse per le aziende grazie all’esperienza che li ha resi più strutturati.

In generale, comunque, al giorno d’oggi quando un’azienda fallisce la concentrazione non si focalizza sulle decisioni prese dagli amministratori ma sugli strumenti utilizzati che li hanno portati a intraprendere un’azione piuttosto di un’altra. Report, motivazioni, dati, stanziamenti di denaro e richieste bancarie sono materia degli adeguati assetti.

Le dimensioni contano

Un aspetto evidenziato spesso in materia di adeguati assetti è la falla legislativa relativa alla comprensione delle dimensioni aziendali. L’imprenditore medio, spesso per limiti culturali (intesi come cultura d’impresa) non ha tempo né voglia di approfondire la Normativa. Il Legislatore ha introdotto una serie di aggiornamenti fondamentali che tuttavia non si adattano sempre al soggetto finale cui sono rivolti diventando un’arma a doppio taglio.

Quali sono le sanzioni previste e cosa succede se non ci si attiva

Ad oggi non sono previsti piani sanzionatori ma in questi anni si sono verificate azioni legali che hanno evidenziato la responsabilità degli organi amministrativi. Le parti in causa hanno dovuto rispondere di inadempimento, danno (diretto o indiretto) dimostrando che non ci fosse un legame tra i due aspetti.

La produzione di report analitici corretti incontra le aziende in questo punto aiutandole a rendere atto delle proprie scelte in materia gestionale, finanziaria e di processo.

In campo civile e penale il giudice ha verificato spesso la mancanza degli adeguati assetti affidando ad amministratori (anche esterni all’azienda ma stipendiati da questa) il compito di risanare le mancanze laddove possibile. Tra i poteri di questi ultimi sono da sottolineare la revisione procedurale e la sospensione (o il blocco) dell’accesso al credito fintanto che non fosse tutto sistemato.

Come si crea l’idea di adeguatezza nell’imprenditore medio?

Il concetto di adeguatezza è difficile da identificare. Le aziende sono diverse e ognuna necessita di specifiche procedure, quindi è sconsigliato generalizzare.

Il primo passo per costruire insieme all’imprenditore delle pratiche efficaci è preparare domande relative a ogni ambito dell’attività e del settore in cui si muove. Il contenuto delle risposte verrà verticalizzato sull’intera società per creare un modello a punti e votazioni.

Adeguati assetti_questionario

Il voto può risultare severo perché restituisce uno spaccato senza mezzi termini dell’azienda soprattutto quando le dimensioni sono consistenti. Il vantaggio però è altrettanto impattante perché avendo immediatamente la sensibilità critica l’intervento risulta più reattivo e l’efficacia garantisce continuità.

Gli esperti in materia sono soggetti analitici spesso distaccati e oggettivi. Il lavoro con l’imprenditore diventa quindi importante perché evita la standardizzazione mirando invece a soluzioni soggettive, combinate ed efficienti.

L’esempio della prevenzione

Un esempio per capire meglio il contenuto di quanto scritto finora è la capacità per le PMI di prevedere e controllare i report richiesti dalla Normativa (da redigere talvolta ogni 30 giorni). La soluzione canonica dei CdA medi è sforzarsi per rispondere coi propri mezzi ricorrendo solo alla fine a professionisti specializzati.

Apparentemente non ci sono falle se non si considerano le eventuali azioni legati (civili e penali) da sostenere in caso di problemi che si vanno a sommare alle pratiche risanatorie.

La richiesta degli adeguati assetti non è semplice perché impone agli imprenditori di passare da zero a esperti in poco tempo. Per questo motivo è fondamentale allargare la propria visione, formarsi e rivolgersi a professionisti consci della giusta direzione da intraprendere.


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